Sub Demone

Ho detto":" e poi amnesia,
caproni in ogni dove,
teschi gialli e morti,
volti deformati dal dolore,
qualche strano insetto,
e un osservatore.

Un gufo,
bianco energia,
guardingo sul comignolo,
mi scruta alieno e superiore.

Impallidisco,
le porte sbattono,
le mani sono possedute,
le canzoni inviano richieste di aiuto.

Combatto come in un incubo,
ben orchestrato, il mio Freddy è Megatherion,
il Moloch che infrange e schiavizza il fuoco.

Sono l'orca nel cielo,
il mio stesso pescatore,
ho la lenza come un piercing,
infilzata nel cervello.

Le saccadi ondeggiano,
come amache di piombo fuso,
muscoli contratti in una smorfia incolore,
teleobiettivo grigio e nero.

Teleobiettivo grigio e nero,
e la sentinella ancora ci spia,
non si stanca e mai lo farà,
quando ha fame, stacca e vola,
inghiotte corpi, simili, violacei.

Suffragio psicoallucinatorio,
dormo con il martello sotto al cuscino,
la mattina la sveglia, di sessanta anni fa.

C'è un cielo banale,
sul cuscino stampato,
che ogni volta che voglio volare,
lo apro e sprofondo.

Ogni tanto cado nelle tenebre,
ma torno al crepuscolo,
come un lupo al pascolo,
sudore e vomito,
sul vetro del baratro.


Me la godo ad azzardare,
le mie esplorazioni infracosmiche,
come un cinema interattivo,
metto un gettone d'oro,
e si staccano le mele.










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