Il vello casual e la tarantola suicida

Dite a Casillas,
che non me ne frega un cazzo,
se si lava i denti col sapone.

Io mi sento libero,
a passeggiare perso nei balconi solitari,
tra un centinaio di lune,
tra i segnali di fumo del cielo.

E mi sdraio mentalmente,
sul granito migrante,
e come un bruco,
dall'interno,
divoro la città.

La divoro e ci cago,
e mi contorco assonnato,

e una tarantola è arrivata al mio appartamento,
per portarmi un messaggio,
 di amore,allerta e pace.

Il niente è la più pura poesia,
si sorseggia senza ghiaccio,
un pò di menta e niente aspettative;

è l'ago in verticale,
che non cade e non ti punge,

è il faro-sfinge,
che dipinge,
la sua strada di possibilità.

è un abbraccio stellare,
fra un verme umano e la galassia,
 che pulsa di vita
 e calore e cori incomprensibili.

Fuori dalla mandria,
non odio perchè,
non mi schizzano di merda e fogna,

galoppanti scaloppine,

e il vello d'oro forse non l'avrò mai,
ma ho macchie da ghepardo
 e balzi da giaguaro.

Non desidero essere il fiume,
è così bello ammirarlo,
respirare il suo affanno,
placido e intenso.

Che non sai mai se c'è davvero,
o è solo il tuo pensiero,
che si sdraia insieme a te.

















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