Sciogliti

Grida a graffio su pittura fresca,
acrilico zabaione come sperma,
pezzi di legno e vita, come segno.

Concentrati sul percorso,
ammira i dettagli,
i momenti, 
il sapore del tempo,
che gocciola via.

Come bere un calice,
 di secondi, scatti e ore.

Elevati,
nel distaccamento divino,
della pace autoprodotta.

Sorridi ai tentacoli,
di Moloch, primo uomo.

La trasfusione di spirito,
è l'unica droga.

L'atto è sacro,
è creazione,
poesia incarnata.


La clessidra,
si può ribaltare.

La sabbia è il tuo sangue,
e il vetro è la tua barriera.

Rompila e osserva,
l'interezza dell'informe.

La compattezza del niente.

La durezza della luce.

Ammira il ruvido suono,
 di un prato a mezzogiorno.

Odora l'intenzione,
esplora gli occhi,
 che sono mondi.

Percepisco il nettare amaro,
che mungo dalle mie sinapsi,
catrame e conservanti.

Sento il vento,
alla regia della notte.

Immagino larve,
violacee.

Scelte, 
raffiche,
energie comunicanti,

ricordi selezionati,
impressi su lobo temporale.

La vita inizia,
con la sofferenza del parto,
e la mutazione,
come una spiga di grano,
è una soluzione adatta.

Siamo camaleonti sensoriali,
ci mimetizziamo col buio,
e senza mezze prospettive,
colonizziamo l'universo recepito.


Sciogliti nel mare,
come un ghiacciolo,
nella vodka.

Sei altro e te.

Le situazioni ti possiedono.

Sciogliti in te,
e nel brodo primordiale.

Sciogliti,
smettila di scappare.

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