Polline

La vita finirà,
quando troverò lsd sotto i fiori,
quando il vino sgorgherà dalla bocca delle lucertole che sgusciano frivole,
quando le pietre sapranno camuffarsi da avocado o nettarina,
quando le mie mani smetteranno di dibattersi ansiolitiche e storpie,
sulla scacchiera elettronica e sulla buccia di quaderno.

La vita finirà,
 quando l'acqua avrà l'odore della trementina,
e l'olio extra vergine di oliva puzzerà di piombo e fango,
quando i versi che mi scappano saranno liberi,
e avranno vita propria e degna.

La vita finirà,
 quando le strade di ogni città si scuoteranno, come lenzuola impolverate,
che sanno di sesso e sbronze,
quando imparerò a tosare i miei graffi primitivi e appena nati,
e li muterò in dirigibili di maestosità, freschi come spinaci o fragole esplose.

La vita finirà,
quando avrò vinto io,
e non potrò più dannarmi e spaccare comodini in appalto,
quando le sculture si ergeranno benemerite e fluide,
 come cresce una carota al contrario.

La vita finirà,
ogni giorno e ogni notte,
e ogni volta dalla spazzatura più insensata,
nascerà un germoglio.

La vita finirà,
con un meteorite di alluminio,
ma liane di ortica saliranno al cielo.

La vita finirà,
ma a quel punto sarà morte,
parola viva di vivi,
condita con sangue e disperazione.

E si sa,
dove sta il bagnato,
fiorirà un altro prato orrendo e nuovo.

E si sa,
potrà fiorire eroi e pornodivi,
o machete spaccaossa.

La vita sarà ormai finita,
quando abbracceremo l'idea,
di un ciclo di vite.

E ogni minuto,
ogni denso istante,
sarà il battito inconcepibile e vero.

Niente sarà più lo stesso,
se demolisci le tue sovrastrutture,
costruite sui progetti,
di architetti senza scrupoli.

Sei innescato da sempre,
ma non ne hai idea,
premi il pulsante,
e liberati.

Premi il pulsante,
e aiutami a scovarlo,
perchè tutti questi fiori,
m'impollinano la coscienza.

Una coscienza in calore,
è un cavallo zoppo,
martoriato dal cazzo dritto.










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