Variazione

Sulle sghembe articolazioni,
cola a picco un'antenna, radar.

Le mie virtù,
irascibili si spengono, domate,
piccole proseliti, ossute e deboli.

Gli spettri della propria ombra,
oscurano il viso,
strappano i baffi e li gettano nella benzina.

Il cranio si divide,
è un pozzo controllato,
esce consapevolezza in lacrime,
gocce come utensili affilati, primitivi.

Nel deserto che separa il mare dall'infinito,
le rocce sono appigli inconsistenti,
e la mia materia più immateriale,
è solo il mantello di un cavaliere.

è solo l'aura di una stella in combustione,
solo i suoi venti, le sue maree.

La luna blu,
è uno Stradivari sulle scie.

Tutto parte da una connessione,
un'elettricità primula,
una macchia di cipressi,
che in fermento salutano, nell'aria dell'estate.

Il pensiero astratto,
va a letto con la musica,
che geme orgasmi di John Cage.










Commenti

Post più popolari